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Autocompostaggio: scienza, leggi e benefici

Trasformare rifiuti in risorsa

Fare autocompostaggio significa imitare ciò che la natura fa da milioni di anni: decomporre sostanza organica e restituirla al suolo sotto forma di humus fertile. Un processo biologico naturale, mediato da microrganismi, lombrichi e funghi, che riduce i rifiuti e arricchisce il terreno. In pratica, una piccola “fabbrica di vita” nel proprio giardino o orto.

La scienza del compost

Durante il compostaggio, una complessa comunità microbica entra in azione: batteri mesofili avviano la degradazione delle molecole organiche facilmente assimilabili, mentre i termofili prendono il sopravvento nelle fasi più calde, trasformando cellulosa, emicellulose e lignina in composti più semplici. A questo processo collaborano anche funghi e attinomiceti, fondamentali nella demolizione delle fibre vegetali più resistenti. Nelle diverse fasi del processo interviene anche la mesofauna del suolo: acari, collemboli, nematodi e soprattutto i lombrichi (Eisenia fetida e affini), che frammentano i residui, aumentano la superficie di attacco per i microrganismi e rimescolano la massa. Questa sinergia accelera la degradazione e arricchisce il compost di sostanze umiche ad alta stabilità.
Il calore generato (fino a 60–70 °C) e il rilascio di vapore acqueo non solo accelerano le reazioni biochimiche, ma permettono anche l’abbattimento naturale di patogeni e semi infestanti. Il prodotto finale è il compost: un ammendante ricco di sostanza organica umificata, in grado di migliorare la fertilità dei suoli, incrementare la capacità di trattenere acqua e nutrienti e stimolare la biodiversità microbica del terreno.

Cosa buttare e cosa no

Per compostare con successo senza stress e senza cattivi odori, è fondamentale sapere cosa mettere nella compostiera. Conoscere quali materiali conferire permette di ottenere un compost facile da gestire e pronto in tempi brevi. La tabella qui sotto ti guiderà passo passo, indicando chiaramente cosa puoi usare, cosa evitare e cosa richiede attenzione, così da rendere il tuo compostaggio domestico semplice e senza sorprese.

MaterialeCompostabile?
Bucce di frutta e verdura non trattata
Bustine di tè o tisana
Carta da cucina non stampata
Carta oleataNo
Cartone da imballo non patinato
Cenere di legna non trattataCon moderazione
Cibi cotti e conditiNo
Conchiglie di molluschiNo
Erba tagliataSi
Feci di animali domesticiNo
Fondi di caffè
Foglie secche, paglia e fieno
Formaggi e latticiniNo
Gusci d’uovo
Gusci di frutta secca (noci, mandorle, nocciole)Con moderazione
Legno non trattato (segatura, trucioli)
Medicinali e detersiviNo
Metalli (ferro, alluminio, rame, acciaio, ecc)No
Olii e grassiNo
Ossa e piumeNo
PannoliniNo
Peli e capelliNo
PelleNo
Piatti e bicchieri compostabili Solo se certificati OK Compost HOME o DIN CERTCO-Geprüft Home Compostable
Piante malate con parassitiNo
Plastica (bottiglie, nastro, filo, ecc)No
Polvere di aspirapolvereNo
Potature (rametti, arbusti, foglie, fiori)
Residui di carne e pesceNo
Sacchetti in bioplastica compostabili Solo se certificati UNI 11183 o NF T51-800 o AS 5810 o OK Compost HOME o DIN-Geprüft Home Compostable
Scarti di frutta e verdura
Sigarette e mozziconiNo
Tovaglioli di carta sporchi di cibo
Vetro (bottiglie, bicchieri, lastre, ecc)No

Attenzione: anche se in commercio esistono molti prodotti definiti “compostabili”, la maggior parte è pensata per impianti industriali con alte temperature. In una compostiera domestica, resterebbero intatti per mesi.

Normativa

In Italia, l’autocompostaggio è regolamentato dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) come il processo di trasformazione degli scarti organici in compost direttamente sul luogo in cui vengono prodotti. Può essere praticato sia da utenze domestiche sia da utenze non domestiche, con l’obiettivo di riutilizzare il compost prodotto sul proprio terreno, orto o giardino. La Legge 221/2015 ha chiarito che questa possibilità non si limita alle famiglie, estendendola anche ad attività non domestiche.

Non è richiesta alcuna autorizzazione speciale, ma chi pratica l’autocompostaggio deve gestire il processo correttamente, evitando la formazione di odori sgradevoli o la proliferazione di insetti molesti, e utilizzare il compost solo nelle aree di propria pertinenza, secondo quanto stabilito dai regolamenti comunali.

Quando si parla di compostaggio domestico, ci si riferisce all’autocompostaggio effettuato dalle famiglie presso il proprio giardino o orto. Chi pratica questa attività può anche ottenere riduzioni sulla TARI, la tassa sui rifiuti, come incentivo dei Comuni per ridurre la quantità di umido conferito al servizio pubblico, come previsto dal D.M. 29 gennaio 2007. Secondo l’articolo 205 del D.Lgs. 152/2006, i Comuni devono favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti, con l’obiettivo generale di ridurre il volume dei rifiuti conferiti in discarica e aumentare il tasso di raccolta differenziata, promuovendo anche pratiche come l’autocompostaggio.

Vantaggi economici e ambientali

L’autocompostaggio non è solo un gesto ecologico, ma anche un risparmio concreto.

  • L’umido rappresenta circa il 40% del rifiuto urbano residuo: trasformarlo in compost significa ridurre drasticamente la quantità di rifiuti da avviare a smaltimento. In Italia nel 2023 l’autocompostaggio, come compostaggio domestico, ha ridotto di circa 333 mila tonnellate la quantità di rifiuti organici gestiti dal sistema pubblico. In termini economici, ciò equivale a un risparmio nazionale stimabile fra ~53 e ~133 milioni di euro, pari a ~0,9–2,25 € per abitante: il valore più basso considera solo i costi di gestione della raccolta differenziata evitati, quello più alto assume (in modo conservativo) che tutti i costi medi per kg si riducano in proporzione. (fonti: ISPRA, Rapporto Rifiuti Urbani 2024 e Catasto Nazionale Rifiuti – costi 2023).
  • Una famiglia può risparmiare fino al 30% sulla tassa rifiuti, a seconda del regolamento comunale.
  • Ogni tonnellata di compost prodotta può sequestrare tra 78 e 130 kg di CO₂ equivalente, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di gas serra. (fonte: “Quantifying the Benefits to Soil of Applying Quality Compost in Italy”, presentato dal CIC – Consorzio Italiano Compostatori, 2021).
  • L’autocompostaggio dell’organico riduce le emissioni di gas serra del 50-70% rispetto allo smaltimento in discarica, evitando la produzione di metano (25 volte più climalterante della CO₂). (fonte: ISPRA, Il metano nell’inventario nazionale delle emissioni di gas serra. L’Italia e il Global Methane Pledge, 2022)
  • Il compost arricchisce il terreno con sostanza organica, migliorando la struttura del suolo, aumentando la capacità di ritenzione idrica e riducendo l’erosione.
  • L’uso di compost come fertilizzante naturale riduce la necessità di fertilizzanti chimici, limitando l’inquinamento delle acque e la salinizzazione del suolo. (fonti: Università di Padova, Alsia Basilicata, CREA)
  • L’autocompostaggio trasforma i rifiuti organici in un prodotto utile, riducendo la quantità di rifiuti destinati alla discarica e contribuendo all’economia circolare.
  • L’autocompostaggio riduce la necessità di trasporto e trattamento industriale dei rifiuti, con conseguente risparmio energetico e riduzione delle emissioni associate. (fonte: ISPRA, Le emissioni di gas serra in Italia: obiettivi di riduzione e scenari emissivi, 2025)

Una scelta concreta per tutti

Fare autocompostaggio è semplice, legale e scientificamente vantaggioso. Non richiede strumenti sofisticati: una compostiera fatta con rete metallica e pali di legno è sufficiente per avviare il processo. L’importante è conoscere le regole di base e avere un po’ di costanza.

Trasformare gli scarti quotidiani in risorsa è un atto di responsabilità verso l’ambiente e di risparmio per la propria famiglia. Ogni compostiera è un piccolo laboratorio ecologico, che riduce i rifiuti, restituisce fertilità ai suoli e avvicina la comunità a un’economia davvero circolare.

Per chi desidera approfondire il compostaggio domestico, i nostri corsi e workshop Terra Composta offrono non solo esperienze pratiche e consigli utili per gestire al meglio la propria compostiera, ma anche conoscenze teoriche fondate su ricerche scientifiche e studi aggiornati sul trattamento dei rifiuti organici e sulla valorizzazione del compost.

Link e bibliografia

https://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/index.php?pg=costiregione&utm_source=chatgpt.com&width=1536&height=864&advice=si

https://economiacircolare.com/giornata-mondiale-suolo-cic

https://www.isprambiente.gov.it/files2022/pubblicazioni/rapporti/r374-2022-1.pdf

https://www.research.unipd.it/retrieve/e14fb26f-fd9a-3de1-e053-1705fe0ac030/tesi-bozzolo.pdf

https://www.alsia.it/opencms/opencms/agrifoglio/agrifoglio_online/dettaglio/articolo/Effetti-delluso-di-compost-di-qualita-prodotto-in-azienda-sulle-proprieta-fisiche-e-idrauliche-dei-suoli-argillosi/

https://rica.crea.gov.it/APP/cataloghi/download.php?action=catalogo_file&id=18&id_file=108

https://emissioni.sina.isprambiente.it/wp-content/uploads/2025/05/Le-emissioni-di-gas-serra-in-Italia_rapp.414-2025.pdf?utm_source=chatgpt.com

https://domenicoprisa.com/tag/compost

https://www.frontiersin.org/journals/sustainability/articles/10.3389/frsus.2022.942724/full

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